L'inaugurazione si terrà sabato19 ottobre 2013 dalle ore 11.30 presso la Biblioteca Panizzi.

La vicenda personale e professionale di Antonio Pastorini è legata ai mutamenti politici e sociali della città di Reggio Emilia dall’immediato dopoguerra fino ai giorni nostri.
Laureatosi in architettura presso il Politecnico di Milano, socio fondatore della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, nel 1956 avvia un’autonoma attività professionale al fianco di Eugenio Salvarani fino alla tragica scomparsa dell’amico. In questo periodo realizza lo stabilimento Max Mara e numerosi interventi nei punti strategici e centrali della città di Reggio Emilia e non solo, contribuendo alle importanti trasformazioni urbane del periodo con numerose opere sia private che pubbliche, tra cui scuole, cimiteri, interventi di edilizia residenziale. All’attività di architetto affianca l’attività pubblica come Assessore all’Urbanistica di Reggio Emilia al fianco del Sindaco Campioli e quella nel Provveditorato alle Opere pubbliche della Regione Emilia Romagna. A questo impegno si affianca quello parallelo legato all’urbanistica e alla pianificazione, nel quale ottiene il I premio al concorso per il Piano Regolatore di Venezia del 1956 con un gruppo di professionisti tra i quali Salvarani. Suo è il progetto a scala regionale per lo sviluppo di un asse strategico parallelo al corso del fiume Po alternativo alla direttrice prevalente della via Emilia; progetto che in parte trova uno sviluppo, anche se parziale, nella Cispadana. Parallelamente all’attività di architetto Pastorini coltiva da sempre l’attività di scultore, sua grande passione documentata in alcune mostre.
L’archivio di Antonio Pastorini dal 2012 è conservato presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.