È ironica, ma vuole inviare un messaggio importante la nuova campagna di sensibilizzazione dell’Ordine degli Architetti P.P.C di Reggio Emilia. “Non chiedere al cuggino, chiama un architetto”; è l’invito che i professionisti della città rivolgono a tutta la comunità, accompagnato da fotografie di interventi domestici ultimati con sviste ed errori e dagli esiti disastrosi: scale cieche, soffitti che crollano e facciate con una finestra fuori asse. Errori che un esperto non avrebbe mai commesso. Un amico dell’amico, una persona senza competenza, il “cuggino” per antonomasia, invece, si.

«Abbiamo pensato – spiega Andrea Rinaldi, presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C di Reggio Emilia – ad una campagna non intellettuale, complessa e elaborata, ma al contrario semplice, diretta, intuitiva, così da aprire le nostre porte e permettere ad un pubblico più ampio di conoscere tutte le identità, i valori e le potenzialità del mestiere di architetto. La campagna affissioni è il primo passo di un percorso che con azioni, messaggi e stili differenti ci porteranno a comunicare meglio il nostro mestiere e a essere più vicini alle esigenze delle persone, seguendo quella responsabilità sociale e umana, oltre che ambientale e territoriale, delineata dal New European Bauhaus». Un’iniziativa studiata anche per sfatare i «molti pregiudizi che ruotano intorno alla figura dell’architetto, al contrario sempre più indispensabile per organizzare e pensare gli spazi in cui viviamo». Un impegno, quello degli architetti reggiani, che si colloca in un tessuto socio-economico in fermento. Nel 2021 sono stati autorizzati dal Comune emiliano 4.000 interventi edilizi, concentrati soprattutto nel centro storico, con 271 cantieri, e nel polo industriale di Mancasale.

Le affissioni sono posizionate nelle principali strade della città e in alcuni Comuni della provincia, andando così a coinvolgere tutto il territorio. Un’iniziativa ironica per sottolineare l’importanza di rivolgersi agli architetti e con l’obbiettivo di aprire un dialogo sul progettare e costruire bene, facendo fronte a quell’approccio che già Elio e le Storie Tese canzonavano nel 1996: il “Cugginismo”. Per questo motivo le competenze e la formazione continua degli architetti devono rientrare all’interno del dibattito pubblico. L’Ordine adotterà nei suoi canali social una nuova comunicazione, più divulgativa e destinata a un pubblico eterogeneo, senza però trascurare i contenuti tecnici rivolti agli addetti ai lavori. La rivista tematica Architettare, la quale verrà presentata in concomitanza con l’Assemblea annuale dell’Ordine che si terrà il 20 aprile, avrà come titolo Circolare e affronterà temi come l’economia e una visione urbana sostenibile, dandosi anche una nuova veste grafica. Si susseguiranno poi iniziative ed eventi per comunicare alla città e ai professionisti il valore imprescindibile dell’architettura.